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CUSTOMER SERVICE

Dalla teoria alla pratica, passando dal cliente

In ogni visione strategica, in ogni mission aziendale o campagna di branding, il servizio al cliente è sempre presente. È il protagonista silenzioso di slide e presentazioni, il riferimento costante quando si parla di innovazione, digitalizzazione o customer journey.

Eppure, troppo spesso questa parola viene utilizzata più come ornamento che come reale guida all’azione. Si parla di customer service, ma raramente si affronta davvero la sua essenza: capire profondamente il cliente.

 

Molti parlano di servizio, pochi ascoltano davvero

 

In molte organizzazioni, “servizio al cliente” significa fornire un numero verde, automatizzare le risposte, monitorare qualche KPI (Key Performance Indicator). Ma un servizio autentico non nasce da un processo standardizzato, né da un software. Nasce da una domanda fondamentale:

 

Cosa conta davvero per le persone che si affidano a noi?

 

Comprendere il cliente richiede attenzione, empatia, capacità di osservare oltre il dato. Significa leggere tra le righe di una recensione, cogliere il senso di un feedback silenzioso, analizzare comportamenti e aspettative, e — quando necessario — avere la lucidità di mettersi in discussione.

Spesso, il cliente non chiede esperienze straordinarie. Chiede chiarezza, semplicità, affidabilità.

Non cerca emozioni forzate, ma un percorso fluido, senza ostacoli, dove ogni interazione abbia senso e valore.

 

 

Tre convinzioni da riconsiderare

    1.    “Il cliente è al centro delle nostre decisioni”

È un principio ambizioso e condivisibile. Tuttavia, se i processi interni vengono progettati senza un reale confronto con chi vive l’esperienza, il rischio è che il cliente sia “al centro” solo a parole, non nei fatti.

    2.    “Abbiamo già strumenti per misurare la soddisfazione”

Dati, sondaggi e metriche sono strumenti preziosi, ma non sempre esaustivi. Un punteggio elevato può nascondere insoddisfazioni latenti. Il vero segnale arriva spesso da chi non compila questionari, da chi non torna, da chi sceglie il silenzio.

  

 3.    “Abbiamo un team dedicato all’assistenza”

Un team specializzato è essenziale. Ma il miglior supporto possibile sarà sempre limitato se i problemi nascono prima: da una comunicazione poco chiara, da un sito complicato o da una filiera interna progettata senza il punto di vista del cliente.

 

Come migliorare davvero il servizio al cliente

    1.    Ascoltare dove il cliente si esprime davvero

Il feedback non si trova solo nei questionari. Si annida nei commenti spontanei, nelle chat di supporto, nelle recensioni, ma anche nei silenzi. Interpretare questi segnali significa intercettare bisogni reali, non sempre esplicitati.

    2.    Progettare esperienze, non solo interazioni

Il cliente non vive l’azienda per reparti: vive un’esperienza continua, fatta di momenti che si influenzano a vicenda. Dal primo clic alla risoluzione di un problema, ogni passaggio dovrebbe essere parte di un flusso coerente, fluido, intuitivo.

    3.    Misurare ciò che è significativo per il cliente

Le metriche interne (come SLA - Service Level Agreement - o tempi di risposta) hanno valore, ma devono essere confrontate con le aspettative reali. La vera performance si misura nella capacità di anticipare bisogni e ridurre le frizioni, non solo nel rispettare standard prefissati.

 

Dal principio alla cultura

 

Il servizio al cliente è molto più di una promessa scritta: è una cultura da costruire giorno dopo giorno.

Non richiede necessariamente grandi investimenti, ma un cambiamento profondo nel modo in cui si ascolta, si decide, si agisce.

Le organizzazioni che riescono davvero a fare la differenza non sono quelle che parlano di customer care, ma quelle che lo vivono in ogni dettaglio.

 

Non si tratta di stupire, ma di essere presenti. Con competenza, con attenzione, con rispetto.

 

Nota finale: il contesto fa la differenza

 

È importante ricordare che le aspettative dei clienti cambiano in base alla cultura e al contesto locale. L’esperienza di assistenza non può essere universale: per essere davvero efficace, deve tener conto delle specificità di ogni mercato e delle persone che lo abitano.

Per questo è essenziale coinvolgere chi ha un contatto diretto con i clienti e con le realtà territoriali. Solo così è possibile costruire un servizio che sia non solo efficiente, ma anche autenticamente rilevante.

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