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Image by Bruno Martins

LA LEZIONE SILENZIOSA DEGLI ANGLOSASSONI

Calore nella cortesia, forza nella gentilezza

Ci sono viaggi che insegnano qualcosa su un luogo. Altri, quasi senza preavviso, ci insegnano qualcosa sulle persone. E su come scegliamo di vivere e lavorare.

 

Lavorando e viaggiando nei Paesi anglosassoni – in particolare nel Regno Unito e negli Stati Uniti – mi sono spesso soffermata su un tratto culturale che continua a colpirmi con la stessa intensità: la capacità di coniugare calore e formalità. Un equilibrio sottile, difficile da definire, ma immediatamente percepibile.

 

La cortesia anglosassone non è mera etichetta o vezzo linguistico. È una forma di rispetto profondo che attraversa ogni interazione, sia essa personale o professionale. È il tono misurato di un’email, l’attenzione con cui si lascia spazio all’altro, quel "please" che non è una formula vuota, ma un modo per riconoscere l’altro anche nei gesti più ordinari.

 

E non si tratta di freddezza, tutt’altro.

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C’è un calore discreto, contenuto, ma autentico. Un modo di relazionarsi che sa essere professionale senza risultare distaccato, accogliente senza rinunciare all’autorevolezza.

Collaborare con interlocutori anglosassoni è sempre stato, per me, un piacere. Non soltanto per l’efficienza, ma per il clima di rispetto, fiducia e chiarezza che si crea con naturalezza.

 

In questo stile comunicativo c’è qualcosa di profondamente umano.

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Un’educazione che non mortifica, ma eleva. Un’empatia che non invade, ma accompagna.

E forse proprio qui si cela una lezione preziosa: si può essere gentili senza perdere fermezza, mantenere una struttura formale senza rinunciare alla dimensione umana.

 

Il linguaggio – anche quello professionale – può essere spazio di cura, non solo strumento funzionale.

 

Di ritorno da uno dei miei viaggi, mi sono chiesta perché questa modalità relazionale mi facesse sentire così a mio agio.

Credo che la risposta sia semplice: mi somiglia. E la gentilezza, quando è autentica, non ha bisogno di essere informale per toccare il cuore.

 

In un mondo che corre, che insegue la rapidità e l’immediatezza, la calma, la precisione e la cortesia sono atti quasi sovversivi.

Ci ricordano che dietro ogni email, ogni riunione, ogni “scambio professionale”, ci sono persone. E che vale sempre la pena trattarle con attenzione.

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